Nei giorni scorsi l’associazione Ripensiamo Roma ha partecipato all’assemblea cittadina per la Conferenza sul futuro dell’Europa (in presenza del sindaco dell’Urbe, Roberto Gualtieri) promossa dal Movimento federalista e da altre realtà civiche. E ha aderito al Manifesto per Roma Capitale europea. Si tratta non solo di un sostegno alla Città Eterna e ai suoi abitanti per migliorare la qualità della vita, ma dell’avvio di un dialogo comune tra associazioni di cittadini e l’Amministrazione capitolina, con l’obiettivo condiviso di restituire a Roma una posizione che le è naturale: quella di Capitale europea e punto di incontro tra il Vecchio Continente e i Paesi del Mediterraneo.
Di Donato Bonanni
Nei giorni scorsi l’associazione Ripensiamo Roma ha partecipato all’assemblea cittadina per la Conferenza sul futuro dell’Europa (in presenza del sindaco dell’Urbe, Roberto Gualtieri) promossa dal Movimento federalista e da altre realtà civiche. E ha aderito al Manifesto per Roma Capitale europea. Si tratta non solo di un sostegno alla Città Eterna e ai suoi abitanti per migliorare la qualità della vita, ma dell’avvio di un dialogo comune tra associazioni di cittadini e l’Amministrazione capitolina, con l’obiettivo condiviso di restituire a Roma una posizione che le è naturale: quella di Capitale europea e punto di incontro tra il Vecchio Continente e i Paesi del Mediterraneo.
Infatti, Roma ha portato la sua cultura in Europa e nel Mediterraneo, contribuendo all’integrazione di popoli assolutamente diversi tra loro. Questo ha fatto sì che, dopo millenni, milioni di turisti continuino a visitarla per ammirare la sua perenne bellezza, i suoi monumenti e la sua storia. Occorre però non solo vivere “di rendita del passato” ma mettere la nostra città al livello delle più organizzate capitali europee. Sicuramente la pandemia e la recente crisi ucraina hanno avuto un impatto non positivo su un sistema organizzativo ed economico già molto provato. Serve dunque – ora più che mai – un’azione comune e condivisa, per poter ridare a Roma un ruolo decisivo in Italia e in Europa. Il valore aggiunto di questa iniziativa lodevole, come già detto, è la volontà di aprire un dialogo costruttivo tra associazioni rappresentative di cittadini e il Comune su temi strategici essenziali, che per Ripensiamo Roma sono: ambiente, mobilità sostenibile e cultura in un’ottica europea. Sembrano argomenti slegati tra loro, in realtà sono strettamente connessi e la cultura è il loro collante principale.
Roma ha bisogno di un sistema di trasporti ben organizzato, “smart” e di qualità in un’epoca in cui la strategia dell’Unione europea indica la necessità di una transizione verde. Ciò significa abbandonare un sistema prevalentemente privato che causa ingorghi, perdite di tempo, emissioni di Co2 per l’utilizzo di combustibili fossili, a favore di un sistema integrato efficiente e magari elettrico o di altre modalità sostenibili. Questa città ha tremendamente bisogno di un sistema di gestione efficiente dei rifiuti che abbandoni la logica in discarica o dietro pagamento di smaltimento in altre città/regioni e addirittura in altri Paesi, tecnologicamente più avanzati. Le risorse sono e saranno sempre più limitate. Occorre fare buon uso di ciò che utilizziamo e valorizzare quello che non può essere più riutilizzato. In questo modo, i nostri rifiuti possono diventare una risorsa anche economica. Dobbiamo, però, imparare a gestirli. Ciò è possibile attraverso l’attuazione dei principi dell’economia circolare e in particolare attraverso la valorizzazione degli scarti non riciclabili. A tal proposito, la nostra associazione condivide pienamente la decisione del sindaco di dotare Roma di un termovalorizzatore quale tecnologia pulita e moderna, in grado di trasformare i nostri rifiuti in energia e calore termico a vantaggio della comunità locale. Questo avrebbe come effetti positivi non solo il completamento del ciclo dei rifiuti, la riduzione della tassa sui rifiuti, ma anche un forte contenimento delle emissioni di Co2, contribuendo alla realizzazione degli obiettivi “green” previsti dall’Ue e all’autonomia strategica del Paese in campo energetico. Questi due obiettivi di base potranno essere perseguiti con l’aiuto di ricerca e innovazione tecnologica, ma anche della cultura, della comunicazione, dell’informazione qualificata e imparziale rivolta ai cittadini e ai giovani che sono il nostro futuro e che oltre a capire l’importanza di certe scelte, potranno anche vedere in esse la possibilità di nuove opportunità professionali non solo nei settori indicati ma in tutto quello che da essi deriva.
Bisogna dare a Roma un ruolo di Capitale internazionale attraverso l’organizzazione di eventi culturali e scientifici, che sappiano valorizzare la sua posizione strategica nel Mediterraneo e la sua eredità storica e culturale. Abbiamo tutti gli elementi naturali, storici, artistici e geografici per realizzare un progetto di grande bellezza e di importanza. Sta a noi mettere insieme le nostre idee, attraverso un confronto costruttivo tra associazioni ascoltando e guidando le esigenze dei nostri cittadini. E lavorare perché tutto ciò si trasformi in realtà, per Roma europea e al passo delle grandi capitali moderne, efficienti, sostenibili e attrattive.