«Il pane, e quindi il lavoro, è sacro; la casa è sacra, non si tocca impunemente né l’uno né l’altro: questo non è marxismo, è Vangelo» Giorgio La Pira.
“Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta: la verità è sempre illuminante” Aldo Moro.
Di Stefano Maggiani
Voglio partire da queste parole di fratellanza, di solidarietà e di verità, per esprimere il mio pensiero sulla situazione politica, economica e sociale, nazionale ed internazionale, con parole e con esempi semplici.
I tempi di grande difficoltà e di grande sofferenza umanitaria che stiamo vivendo, oggi aggravati da questa pandemia, sono il frutto delle scelte e delle gestioni dei precedenti Governi, impongono un cambiamento non più rinviabile che deve essere realizzato da una nuova, competente, responsabile e più umana classe dirigente.
Pur conservando il rispetto per l’impegno profuso da chi nel tempo ha assunto gli incarichi di Governo, purtroppo, siamo obbligati a prendere atto dei molti errori compiuti, dal punto di vista sociale, economico e politico, con effetti devastanti anche sull’ambiente; infatti, abbiamo dinnanzi a noi il risultato di quanto è accaduto negli anni trascorsi dal 1970 ad oggi e dobbiamo pendere atto che essi hanno determinato una costante e crescente disumanizzazione, una perdita di libertà ed una maggiore diseguaglianza.
Questa pandemia ed i momenti drammatici che stiamo vivendo, rappresentano soltanto l’epilogo di una situazione, nazionale ed internazionale, ormai da tempo insostenibile e alla deriva, a mio parere determinata dall’assenza di una Politica capace di fare sintesi, come dovrebbe, tra gli interessi privati e quelli pubblici, tra l’economia di mercato e le necessità sociali, tra il bene e il male.
E qui richiamo con forza le parole ed il pensiero di Giorgio La Pira e Aldo Moro, questi nostri due straordinari Politici che c’impongono di ricordare come la competenza e l’impegno politico non possano prescindere dalla Verità che è Luce, la Verità che è guida alla Giustizia Politica, Economica e Sociale.
Questa Verità manca all’umanità intera che l’aveva ritrovata (ed in particolare noi Italiani) dopo la Seconda Guerra Mondiale, dopo quella immane tragedia, infatti, i nostri Padri Costituenti e la nostra Classe Dirigente, nel loro operato furono illuminati da quella Luce della Verità che ha consentito al nostro Paese di crescere e progredire in modo umano, con una particolare attenzione al lavoro, ai servizi ai cittadini e alla giustizia sociale.
In ambito internazionale, gli interpreti della Politica della Verità, furono Gandhi, John Fitzgerald e Robert Kennedy, Martin Luther King ma, seppure la loro voce resta ancora una Luce meravigliosa, il Mondo ha percorso una opposta direzione.
Infatti, il progresso industriale e tecnologico si è realizzato in modo incontrollato ed ha travolto ogni conquista sociale ed ogni diritto, distruggendo l’ambiente in modo irreparabile a danno dell’intera Umanità.
Tutti gli Stati del Mondo, fondati su costituzioni incantevoli ed illuminate, figlie dei principi della Rivoluzione Francese, Libertà Uguaglianza e Fratellanza, hanno invece istituzionalizzato gravissime limitazioni della libertà e della diseguaglianza, lasciando spazio al profitto ad ogni costo e senza regole.
Risulta evidente che l’azione dei Governi che si sono alternati, dal 1970 ad oggi, ed in particolare negli ultimi venti anni, sia stata risultata devastante negli effetti.
Limitandoci ai problemi del nostro Paese, a mio parere, vi è una responsabilità da rinvenire nella scelta degli Uomini che si sono avvicendati al Governo e nei vari Ministeri, presso i quali hanno agito tutelando interessi specifici e di pochissimi, anziché quelli del Popolo e dello Stato, facendo venire meno il ruolo primario della Politica nella gestione equilibrata e regolamentata dei differenti interessi.
In parole più semplici, a mio giudizio, lo Stato non ha esercitato il suo potere, costituzionalmente garantito, a difesa del suo patrimonio e a difesa dei suoi cittadini, lasciando uno spazio sempre più rilevante agli interessi privati, nazionali ed internazionali.
Mi spiego meglio, nessuno può mettere in dubbio le competenze professionali e l’intelletto raffinato di Ministri e Presidenti che si sono alternati negli anni, tecnici e politici, esprimendo interessanti e dotte teorie (spesso astratte ed irrealizzabili); ciò che è risultato evidente, purtroppo, è che non abbiano mai avuto la conoscenza della realtà economica e sociale del Paese e neanche la libertà di mettere il loro sapere a disposizione della Comunità per trovare soluzioni giuste e rispondenti al dettato Costituzionale.
Gli effetti delle politiche economiche e sociali poste in essere (non soltanto in Italia) sono state devastanti ed hanno minato in modo gravissimo i diritti fondamentali dei cittadini, impoverendoli, depotenziando la Sanità, l’Istruzione, il Welfare e il diritto del lavoro al punto di veder ritornare la schiavitù, perché, determinate situazioni di lavoro possono essere definite soltanto in questo modo.
Ricordo a me stesso e a tutti i lettori il dettato ed i principi degli articoli 1 e 3 della Costituzione Italiana, l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, eguaglianza formale e sostanziale.
Ancora oggi leggo e ascolto con piacere le analisi e le proposte di economisti, giuristi, sociologi ed altri autorevoli esponenti del sapere ma, con dispiacere, ne colgo la distanza siderale dalla umana realtà e la freddezza, o la totale assenza, dei sentimenti.
Mi chiedo sempre più spesso se queste persone sanno che ci sono famiglie e bambini che hanno gli stessi diritti dei loro e la risposta derivante da quando affermano con protervia risulta evidentemente negativa.
Richiamo nuovamente le parole di Giorgio la Pira che, nel profondere il suo impegno politico a difesa dei più deboli e del diritto al lavoro, scrisse quanto segue ad Aldo Moro «Caro Moro, non so se vi siete resi conto delle dimensioni del problema della Pignone: si tratta di un punto fondamentale che tocca la radice stessa dei rapporti fra azienda e lavoratori. […]. Abbi la bontà di riflettere su quanto ti scrivo e di prendere le decisioni».
Lo scopo di questo mio breve articolo è quello di richiamare i Tecnici ed i Politici, ma direi ognuno di noi, ad un impegno professionale, politico e sociale fondato sui principi di Fratellanza e di Solidarietà richiamati da Papa Francesco, affinchè si possa porre fine ad un insana prevalenza di una finanza e di una economia fuori controllo per dare, invece, vita ad un rinascimento umano dei singoli Stati che, armonicamente, possano unirsi ed operare, in Europa come a livello mondiale, a beneficio dei propri cittadini.
Ciò potrà avvenire soltanto se la Politica riprenderà il suo posto di governo, preminente e responsabile, così come dovrebbe essere, attraverso la ricostituzione dei Partiti politici democratici che selezionano una classe dirigente competente, rispettosa delle Istituzioni ma anche umana e popolare.