Covid Russia: possibili picchi se non ci sarà blocco.
di Antonio Albanese – Direttore AGC Communication
La Russia potrebbe subire un picco nei casi di COVID-19, se non verranno rispettate le misure imposte dal blocco durante i giorni festivi previsti per l’inizio di maggio.
Il numero di casi di coronavirus in Russia ha cominciato ad aumentare bruscamente questo mese, raggiungendo più di 80mila domenica 26 aprile dopo aver registrato un record di 6361 nuovi casi nel giorno precedente.
La Russia ha una serie di giorni lavorativi tra il 1° e l’11 maggio di quest’anno, con lunghi fine settimana consecutivi per le festività statali della Festa del lavoro e del Giorno della Vittoria. Molti russi di solito si prendono l’intero periodo di pausa dal lavoro per i viaggi o le vacanze in famiglia.
Questa evenienza sta preoccupando molto le autorità russe perché gli spostamenti, che restano proibiti al momento, potrebbero far schizzare il livello del contagio.
La Russia, che finora ha registrato 747 decessi ufficiali legati al coronavirus, ha dichiarato l’isolamento in tutto il Paese, dal 30 marzo, anche nella capitale Mosca, la zona più colpita dal virus. Mosca, una metropoli di oltre 12,5 milioni di abitanti che è diventata l’epicentro dell’epidemia russa, ha subìto un’inquietante battuta d’arresto. I moscoviti possono uscire solo per comprare cibo o medicinali nel negozio più vicino, per ricevere cure mediche urgenti, portare a spasso il cane o portare fuori la spazzatura. Devono richiedere un permesso digitale per qualsiasi altro spostamento in città. Il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin ha detto che le misure di blocco introdotte per la prima volta a marzo hanno dato i loro frutti: «Il tasso di malattia nella città sta crescendo, ma non in modo esponenziale, e lontano dallo scenario peggiore (…) Una settimana fa, le istituzioni mediche di Mosca stavano lavorando al loro limite. Oggi, sono passati a una modalità più normale con una buona capacità», ha scritto a metà aprile Sobyanin sul suo sito web. Il 26 marzo, il sindaco Sobyanin aveva messo in stand by l’economia più vivace del Paese, quella moscovita, chiudendo tutti i ristoranti, i caffè, i bar, i negozi e i parchi della capitale per una settimana a partire da sabato 28 marzo. Restrizioni poi estese. La Russia ha infatti ampliato il suo blocco del coronavirus il 1° aprile per coprire tutto il suo territorio.
Covid Russia: misure per il contenimento
L’amministrazione di Mosca ha detto agli inizi dai aprile che le autorità avevano sviluppato un’applicazione per smartphone per i residenti che hanno contratto il virus che permette ai funzionari di monitorare i loro movimenti. L’applicazione è disponibile dal 2 aprile. La capitale russa ha lanciato un sistema di codici QR: ogni residente che si registra online si vede assegnato un codice univoco che potrà essere mostrato agli agenti di polizia, se fermato quando si va in negozio o in farmacia. L’opposizione ha lanciato l’allarme: si rischia di trasformare Mosca in un “campo di concentramento digitale”.
Il presidente russo Vladimir Putin recentemente ha da giorni ordinato al governo di fornire previsioni giornaliere sulla diffusione del coronavirus, poiché le infezioni da Covid-19 in Russia hanno iniziato ad aumentare bruscamente in aprile, dopo aver segnalato un numero di infezioni molto inferiore a quello di molti paesi dell’Europa occidentale nelle prime fasi dell’epidemia.
Il governo deve «fornire una prognosi a breve termine del numero di cittadini che possono contrarre la nuova malattia infettiva (COVID-19)» e riferire le sue stime su base giornaliera, secondo un ordine pubblicato sul sito web del Cremlino. In un discorso tenuto il 25 marzo Putin aveva ammesso che è «oggettivamente impossibile impedire che il coronavirus si diffonda» in un paese delle dimensioni della Russia». Aveva esortato i russi a «comprendere la complessità della situazione» e a rimanere a casa.
Mentre Putin annunciava una serie di misure per sostenere l’economia del Paese e incoraggiava i cittadini a restare a casa, lo stesso presidente lasciava ad altri funzionari il compito di annunciare ulteriori misure di blocco radicali. Ed ecco che la mattina successiva al suo discorso, il governo russo ha annunciato che avrebbe chiuso i suoi confini e cancellato tutti i voli internazionali, ad eccezione degli aerei per il rimpatrio di migliaia di russi dalle zone più colpite. Mosca ha anche chiuso definitivamente le sue frontiere con la Cina, lasciando comunque un numero sconosciuto di cittadini cinesi bloccati sul lato russo del confine e scatenando le rimostranze di Pechino.